La parola aperitivo deriva dal latino e significa “che apre”, inteso come una bevanda in grado di “aprire” e quindi stimolare l’appetito e la sensazione di fame. Da qui la tradizione dei banchetti romani di servire agli ospiti, prima della cena, una bevanda alcolica dal gusto amaro, in modo da stimolare la fame.  

La tradizione più moderna, però, fa risalire la nascita dell’aperitivo al 1786, quando Antonio Benedetto Carpano iniziò a produrre, a Torino, un vino aromatizzato, il vermouth.  

Nel 1815, inoltre, il signor Ramazzotti di Milano creò il primo aperitivo a base non vinosa. 

In seguito a questi successi, a Pessione, il produttore di vini Martini, entrato in società con Rossi, mise in commercio altri due tipi di aperitivo di sua invenzione: il Martini Bianco e il Martini Dry

Per non essere da meno, nel 1862 il signor Gaspare Campari, proprietario di un noto caffè, lanciò un nuovo aperitivo amaro: Bitter

Ai tempi l’aperitivo non era ancora ricco e variegato come oggi, bensì legato all’abitudine di frequentare i “caffè”, luoghi di ritrovo e di cultura dove chiacchiere e discussioni si accompagnano ad intermezzi alcolici e stuzzichini. 

Nel 1900, a Milano, l’aperitivo si trasforma in fenomeno sociale, e il classico bicchiere di vino, accompagnato dalle olive “infilzate”, si fa via via cocktail. La lista dei drink si allunga e, con un po’ di ritardo, prende ad arricchirsi anche quella degli stuzzichini. Negli anni Ottanta la città eredita la formula statunitense dell’Happy Hour e l’aperitivo decolla definitivamente come formula mondana per eccellenza. 

Oggi le variazioni sul tema sono infinite.  

Da Cotton Bar, trovi come sempre un ricco aperitivo ma a breve ti stupiremo con un evento sensazionale… l’APERISUSHI! Vieni a goderti il calar del sole su Firenze con un buon drink e i tuoi uramaki preferiti. 

Ti aspettiamo! 

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